SoftHand Pro-P è un prototipo di protesi per amputazioni parziali di mano, progettato nell’ambito di SoftPro, un progetto promosso dalla comunità europea e coordinato dal prof. Antonio Bicchi, ordinario di Robotica all’Università di Pisa (UNIPI) e Senior Scientist all’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) di Genova.
l progetto, a cui collaborano diverse eccellenze nel campo della ricerca e della clinica, ha l’obiettivo di ricercare tecnologie innovative per la riabilitazione dell’arto superiore, grazie anche alla presenza di un gruppo di esperti, quali alcune associazioni italiane come Aidda (Associazione Italiana Difesa Diritti Amputati), Finp (Federazione Italiana Nuoto Paralimpico), Fioro e Assortopedia. Nel contesto di SoftPro è nata SoftHand, la pluripremiata mano robotica che si è aggiudicata il primo posto nella Grasping Manipulation Challenge, svoltasi in Corea ad ottobre 2016.
La struttura meccanica innovativa garantisce alla mano flessibilità e robustezza anche in situazioni soggette a urti. Le dita, costituite da falangi che rotolano una sull’altra riproponendo il meccanismo delle articolazioni umane e che sono collegate da legamenti elastici, possono subire trazioni, flessioni e disarticolazioni, ritornando in posizione corretta senza danneggiamenti. La SoftHand è attuata con un solo motore che regola la chiusura e l’apertura di tutte le dita attraverso un tendine, garantendone il coordinamento, secondo lo schema di una tra le più avanzate teorie neuroscientifiche, quella delle sinergie motorie. La SoftHand Pro-P si basa sulla stessa struttura meccanica di SoftHand e integra al suo interno componenti metallici che saranno realizzati da Ci-Esse. Il dipartimento di additive manufactoring dell’azienda è infatti riuscito a rispondere ai requisiti del progetto, garantendo un alto livello di customizzazione, bassi costi e un’ottima resistenza meccanica. Le tecnologie additive permettono infatti di realizzare parti con complesse geometrie volte all’alleggerimento del pezzo e all’interfaccia dello stesso con il moncone di braccio o mano che dovrà essere accolto al suo interno. Non trascurabile la possibilità di realizzare svariati prototipi per poter testare ed eventualmente modificare il sistema in tempi relativamente brevi.